FAQ
Le risposte alle vostre domande
La nostra azienda cerca sempre di aiutare il cliente e soddisfarne tutti i bisogni, per questo abbiamo deciso di inserire le domande più frequenti sulle caldaie a gas, per fare in modo di rispondere in maniera immediata ai vostri dubbi.
Per rendere sicura ed efficiente la tua caldaia, la revisione deve essere effettuata ogni anno. Per le caldaie < 35 Kw, oltre che la revisione, deve esser fatta ogni due anni l’analisi della combustione. La prova combustione delle caldaie > 35 Kw deve essere invece effettuata ogni anno. come prevede il d.p.r 412/93 – 551/99. Tutto ciò per garantire la tua sicurezza ed il buon funzionamento della caldaia.
Puoi fare il controllo della tua caldaia a gas in qualsiasi periodo dell’anno, ma ti consigliamo di farlo nel periodo aprile-ottobre.
Si, la prima accensione della caldaia è gratuita e deve essere effettuata dal centro assistenza dell’azienda costruttrice cosi da convalidare ed attivare la garanzia legale del prodotto e tarare lo stesso in base al fabbisogno dell’abitazione.
La nostra azienda riesce ad intervenire a richieste di chiamate straordinarie in tempi brevi anche nel periodo invernale, comprendendo benissimo il disagio che crea una caldaia ferma o malfunzionante.
Si, la caldaia revisionata ogni anno consuma meno. Tutto ciò è reso possibile dal tecnico che, controllando ed eventualmente riportando in taratura i parametri di funzionamento come da indicazioni della casa costruttrice, arriva ad ottimizzare i consumi durante l’anno di funzionamento.
Si, è molto importante che la tua caldaia a gas sia seguita sempre da un centro autorizzato dalla casa madre poichè il centro autorizzato: partecipa ai corsi di formazione/aggiornamento tenuti dalla stessa, è sempre fornito di parti di ricambio originali e risolverà i tuoi problemi nel modo più sicuro e veloce.
Domande più frequenti sulla manutenzione dei condizionatori
Il Centro Servizi Autorizzato, che dispone tecnici specializzati con patentino FGAS.
Come per l’assistenza tecnica in caso di guasti, anche per la manutenzione del condizionatore in garanzia è sempre bene affidarsi al Centro Servizi Autorizzato autorizzato dal costruttore.
Quando si parla di manutenzione ordinaria o programmata, stipulare un contratto di manutenzione dell’impianto significa mettersi al sicuro dalle spiacevoli sorprese, con evidenti vantaggi:
- Impianto sempre efficiente e sicuro;
- Maggiore durata del prodotto con minore rischio di guasti;
- Costi di abbonamento più bassi rispetto alle singole chiamate al tecnico;
- Maggiore sicurezza
- Promemoria puntuali sugli interventi di manutenzione programmata.
I tecnici professionisti con la certificazione FGAS sono sempre da preferire, ma se in caso di manutenzione obbligatoria o straordinaria sono imprescindibili, quando si parla di manutenzione ordinaria è anche possibile darsi al fai-da-te, ad esempio per la pulizia dei filtri e delle unità interne ed esterne, con gli appositi kit disponibili nei negozi specializzati. Se il condizionatore è in garanzia o presenta dei piccoli malfunzionamenti, invece, il consiglio è quello di affidarsi in ogni caso ai tecnici specializzati.
La manutenzione chimica degli impianti radianti: i consigli per il trattamento.
«Essendo un impianto radiante composto da più elementi, la manutenzione ha una valenza molto importante sia dal punto di vista strutturale statico che dal punto di vista dinamico.
Per la parte dinamica (acqua) i controlli devono essere fatti periodicamente almeno con una cadenza annuale.»
«Per mantenere in efficienza in modo ottimale dobbiamo mantenere l’acqua con caratteristiche chimico fisiche idonee al miglior rendimento. Questo è possibile con strumenti come prodotti chimici, defangatori magnetici, addolcitori d’acqua.»
Anche se a temperature più basse rispetto a un impianto tradizionale, all’interno delle tubazioni che permettono il riscaldamento radiante scorre acqua, un elemento ricco per sua natura di sali, gas e altri elementi in esso disciolti. Questa composizione dell’acqua allo stato naturale può influenzare il funzionamento di un impianto radiante? Qual è l’effetto che l’acqua ha nel lungo periodo sugli impianti di questo tipo?
Rispetto ad un impianto tradizionale (dove la temperatura di mandata solitamente va intorno ai 60/70 °C) in quelli radianti avendo una temperatura più bassa (solitamente fra i 30/40 °C) si aggiungono i problemi legati alla formazione microbiologica e alla loro proliferazione. Se non prevenuto, questo fenomeno può portare all’occlusione delle linee.»
«I problemi principali che lei elenca sono corretti (come già detto manca la proliferazione microbiologica) e vanno affrontati separatamente perché diversi fra loro.
Per la corrosione causata da corpi estranei (sabbia, granelli di ruggine, ecc…) si utilizza in primis un semplice filtro a calza sul carico impianti. Per il calcare si carica l’impianto con acqua addolcita. Per il mantenimento un condizionante chimico anticorrosivo e antincrostante e per finire in quelli radianti va aggiunto un igienizzante batteriologico.
Tutto ciò è comunque previsto dalla normativa UNI 8065 già dal 1989 e ancora più dettagliatamente dalla revisione del luglio 2019.»
«I consigli fondamentali sono tre:
• Primo: lavare l’impianto prima di metterlo in funzione con prodotto in grado di raccogliere tutti gli scarti di lavorazione
• Secondo: Controllare che o parametri chimico fisici dell’acqua siano idonei alla tipologia di metalli con cui è costruito l’impianto e il generatore di calore o raffreddamento.
• Terzo: mettere in protezione l’impianto con il condizionante chimico con antialga